Curare un’infezione alle vie urinarie: Consigli e trattamenti

Nonostante le infezioni alle vie urinarie siano comuni, spesso non è chiara la corretta cura di questa condizione. Molte persone si affidano a rimedi non convenzionali suggeriti da sedicenti esperti o nonne sagge che li hanno utilizzati in precedenza, spinti dall’imbarazzo.

Tuttavia, la terapia per la cistite e altre infezioni urinarie richiede attenzione e specificità, preferibilmente sotto la guida di un medico dopo un esame delle urine con antibiogramma.

Scelta degli antibiotici per le infezioni delle vie urinarie

I principali batteri responsabili delle infezioni delle vie urinarie includono l’Escherichia Coli, il Proteus spp e la Klebsiella. Ogni microrganismo richiede un antibiotico specifico per il trattamento, a seconda della sua prevalenza nelle urine. Solo l’analisi dell’antibiogramma consente di sviluppare una terapia mirata.

I fluorochinolonici sono comunemente utilizzati per questi casi, ma esistono anche altri antibiotici che possono essere prescritti in caso di resistenza. È compito del medico valutare attentamente la situazione per garantire il miglior trattamento possibile.

Consigli per combattere le infezioni urinarie

Oltre a seguire la terapia antibiotica prescritta, il paziente, sia uomo che donna, può adottare alcune semplici misure per accelerare la guarigione:

  1. Bere molta acqua: questa abitudine non solo aiuta nella guarigione, ma contribuisce anche alla prevenzione delle infezioni. L’assunzione di acqua aiuta a diluire la carica batterica nelle urine. Tuttavia, è importante modificare questa abitudine in caso di malattia renale, seguendo le indicazioni del medico.
  2. Svuotare frequentemente la vescica: per evitare che l’urina e i batteri rimangano troppo a lungo nel tratto urinario.
  3. Seguire una dieta bilanciata e sana, e praticare attività fisica regolare: mantenere uno stile di vita salutare favorisce l’equilibrio intestinale e la flora batterica, contribuendo alla prevenzione della cistite.
  4. Evitare rapporti sessuali non protetti, specialmente con partner a rischio.
  5. Curare attentamente l’igiene intima personale, specialmente dopo i rapporti sessuali e durante il ciclo mestruale.
  6. Utilizzare asciugamani personali anziché quelli comuni, sia a casa che in hotel.
  7. Evitare indumenti intimi o altri abiti troppo stretti e preferire il cotone, che favorisce una migliore traspirazione rispetto alle fibre sintetiche.

Seguire questi semplici consigli può contribuire a prevenire la comparsa di cistiti e altre infezioni urinarie, riducendo la necessità di frequenti trattamenti antibiotici. Queste misure di prevenzione sono anche importanti per evitare complicanze più gravi, come nefriti e altre infezioni delle vie urinarie superiori.

La visita urologica: un’importante valutazione medica

La visita urologica è una procedura medica non dolorosa e non invasiva eseguita da un urologo, un medico specializzato nello studio e nella cura delle malattie dell’apparato urinario.

Ma cosa fa l’urologo? Ha lo scopo di diagnosticare, escludere o monitorare disturbi urologici come incontinenza, infezioni e calcolosi delle vie urinarie, problemi legati alla funzione sessuale, neoplasie, infezioni genitali maschili e femminili e prostatiti negli uomini.

La visita urologica mira a ottenere informazioni dettagliate sulla storia clinica e lo stile di vita del paziente. Durante l’anamnesi, il medico farà domande sull’alimentazione abituale, l’uso di tabacco e alcol, l’attività fisica, la presenza di altre condizioni mediche, eventuali casi di patologie urologiche in famiglia, l’assunzione di farmaci e la vita sessuale.

La visita urologica si svolge in due fasi, che differiscono a seconda del genere del paziente.

Nel caso di un uomo, il medico esaminerà attentamente l’addome inferiore e l’area genitale esterna.

Durante la visita, potrebbe anche essere eseguito un esame rettale per valutare la prostata e verificare la sua salute. Sulla base delle osservazioni fatte durante la visita, lo specialista potrebbe richiedere ulteriori test al paziente, come analisi delle urine, uroflussimetria o ecografie dell’apparato urinario/genitale, per ulteriori approfondimenti.