Rischio vibrazioni sul lavoro: che cos’è e come gestirlo

Per gestire in modo efficace il rischio vibrazioni in azienda è fondamentale condurre una valutazione dei rischi per identificare le aree di esposizione e adottare le misure necessarie a proteggere la salute dei lavoratori. Questo può comprendere l’utilizzo di attrezzature anti-vibrazione, l’adozione di pratiche di lavoro sicure, la rotazione dei compiti per limitare l’esposizione e la formazione dei lavoratori sulle precauzioni da adottare. Vediamo insieme allo staff di Gruppo RES, consulenti in sicurezza sul lavoro a Monza e Brianza, come affrontare questo importante aspetto della sicurezza sul lavoro.

Che cos’è il rischio vibrazioni?

Il rischio vibrazioni si riferisce alla possibilità che l’esposizione a vibrazioni meccaniche possa causare danni alla salute e al benessere dei lavoratori. Le vibrazioni possono essere trasmesse al corpo umano attraverso attrezzature, macchinari, veicoli o strumenti, e possono provocare una serie di problemi fisici. Tra i danni alla salute più frequenti ricordiamo:

Disturbi muscolo-scheletrici: l’esposizione prolungata alle vibrazioni può causare dolore, rigidità e infiammazione delle articolazioni. Questi disturbi muscolo-scheletrici colpiscono principalmente le mani, le braccia, le spalle e la schiena dei lavoratori esposti. L’infiammazione delle articolazioni può portare a condizioni come l’artrosi, riducendo notevolmente la qualità della vita dei lavoratori.

Sindrome delle vibrazioni mano-braccio (SVM): la sindrome delle vibrazioni mano-braccio è una condizione dolorosa che si manifesta con intorpidimento, formicolio, perdita di forza e dolore alle mani, alle braccia e ai polsi. Questa sindrome può essere causata dall’uso di attrezzature o strumenti che generano vibrazioni, come trapani, martelli pneumatici o seghe elettriche. L’esposizione continua a queste vibrazioni può portare a danni permanenti ai nervi e ai vasi sanguigni.

Disturbi circolatori: le vibrazioni possono influenzare la circolazione sanguigna e causare problemi come il restringimento dei vasi sanguigni e la riduzione del flusso sanguigno alle estremità del corpo. Questo può causare condizioni come la sindrome di Reynaud, caratterizzata da freddo alle mani e ai piedi, o la sindrome del dito bianco, che si manifesta con pallore e, in casi estremi, ulcere cutanee.

Disturbi gastrointestinali: l’esposizione alle vibrazioni può causare nausea, vomito, bruciore di stomaco e altri disturbi gastrointestinali. Questi sintomi possono essere particolarmente gravi nei lavoratori che trascorrono lunghe ore in macchinari o veicoli che generano vibrazioni costanti.

Disturbi neurologici: i lavoratori esposti alle vibrazioni possono sperimentare una serie di disturbi neurologici, tra cui mal di testa, vertigini, disturbi del sonno, affaticamento e irritabilità. Questi sintomi possono avere un impatto significativo sul benessere generale dei lavoratori e sulla loro capacità di svolgere le attività lavorative in modo sicuro ed efficace.

Lesioni osteoarticolari: L’esposizione prolungata alle vibrazioni può anche causare lesioni osteoarticolari, in particolare agli arti superiori. Queste lesioni possono includere debolezza muscolare, disturbi cronico-degenerativi come l’artrosi e altri problemi legati alle articolazioni e ai muscoli.

I mestieri più a rischio

I mestieri che comportano l’uso di attrezzature o strumenti che generano vibrazioni sono quelli più a rischio. Questi includono operatori di macchinari pesanti, operatori di veicoli pesanti, costruttori, muratori, idraulici, meccanici, giardinieri e lavoratori dell’edilizia. Anche i lavoratori che operano con attrezzature manuali come trapani, seghe elettriche e martelli pneumatici sono esposti a un rischio significativo di danni alla salute associati alle vibrazioni. È fondamentale che i datori di lavoro adottino misure preventive per proteggere la salute e il benessere dei lavoratori esposti al rischio vibrazioni, fornendo formazione adeguata, attrezzature di protezione individuale e adottando pratiche di lavoro sicure.

Tipologie di vibrazioni

Le vibrazioni vengono suddivise in diverse tipologie in base alla frequenza e alle modalità di trasmissione. Le principali sono le vibrazioni trasmesse alle mani e alle braccia (HAV) e le vibrazioni trasmesse all’intero corpo (WBV). Le prime si verificano quando le mani e le braccia di una persona sono in contatto diretto con attrezzature o strumenti che generano vibrazioni, mentre le seconde coinvolgono l’intero corpo in contatto con una superficie vibrante.

Valutazione del rischio vibrazione

Per gestire il rischio vibrazioni è necessario condurre una valutazione accurata, coinvolgendo esperti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Questo processo include l’identificazione delle fonti di vibrazioni, la misurazione dell’esposizione dei lavoratori, la valutazione del rischio in base ai livelli di esposizione e l’implementazione di misure preventive adeguate.

Come misurare il livello di esposizione?

Per misurare il livello di esposizione alle vibrazioni si utilizza un accelerometro che misura l’accelerazione lungo tre assi. Le misurazioni devono essere svolte da personale qualificato, con strumenti certificati e tarati periodicamente.

Gestire il rischio vibrazioni in azienda è fondamentale per proteggere la salute e il benessere dei lavoratori. Attraverso una valutazione accurata e l’implementazione di misure preventive adeguate, è possibile ridurre al minimo l’esposizione alle vibrazioni e mitigare i rischi associati. La sicurezza sul lavoro è una responsabilità condivisa e un impegno costante per garantire un ambiente lavorativo sicuro e salutare per tutti.