Laparoscopia ginecologica: che cos’è, come avviene e tipologia di intervento

Negli ultimi anni, sono stati fatti passi da gigante per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni mediche e sanitarie, per assicurare ai pazienti la migliore cura possibile e, soprattutto, la realizzazione di interventi mirati e tutt’altro che invasivi.

In passato, ad esempio, ultimare delle operazioni ginecologiche voleva dire sfigurare il corpo (soprattutto il ventre) di una paziente, a causa di alcuni problemi che potevano essere risolti in modo molto meno invasivo ma che, in assenza di strumenti e procedure adatte, portavano a grandi tagli e – di conseguenza – enormi cicatrici. Per fortuna, oggi esiste la laparoscopia ginecologica, che permette di realizzare interventi in modo mirato, attraverso piccolissime incisioni: ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito di che cos’è e come avviene questa tipologia di operazione.

Preparazione all’intervento di laparoscopia ginecologica

Al fine di considerare quale sia la tipologia di intervento alla quale sottoporsi, è importante sottolineare, nel dettaglio, la preparazione all’intervento di laparoscopia ginecologica. In particolar modo è, infatti, un intervento di questo genere viene realizzato in una sala operatoria specifica, che permette di assicurare tutte le condizioni possibili sia in termini di privacy e gestione della paziente, sia per quanto riguarda strumenti che il chirurgo dovrà utilizzare.

Le sale operatorie ginecologia, infatti, sono diverse rispetto a quelle che vengono utilizzate per la chirurgia generale o per altre tipologie di trattamento, in virtù di interventi che sono molto più specifici e adatti alle condizioni fisiche e organiche della donna. Detto questo, dunque, ci si ritroverà di fronte a degli strumenti più adatti per la tipologia di intervento, in laparoscopia, come sonde per individuare l’esatta posizione del problema o piccoli aghi per l’aspirazione di noduli, calcoli o altre componenti.

Come avviene un intervento di laparoscopia ginecologica

A questo punto, si può prendere in considerazione nel dettaglio come avere un intervento di laparoscopia ginecologica. L’operazione in sé risulta essere molto semplice per un chirurgo, dal momento che si tratta di effettuare delle piccole incisioni sull’addome, dall’ampiezza di circa 5 mm, all’interno delle quali inserire un laparoscopio. Si tratta di un tubo che, alla sua estremità, presenta una telecamera, che permette di illuminare la zona addominale e di individuare la presenza esatta di un piccolo tumore, di un nodulo, di un calcolo o di altre componenti che dovranno essere eliminate.

Dopo aver agito in questo modo, bisognerà effettuare degli ulteriori esami per verificare se la paziente sia compatibile al tipo di intervento da realizzare, soprattutto nel caso in cui ci siano degli interventi pregressi, come nel caso di tagli per cesareo in gravidanza, che non rendono possibile l’intervento in laparoscopia per una specifica condizione della carne: gli interventi riguardano esami del sangue ed elettrocardiogramma.

A seguito della diagnosi, si potrà operare, attraverso diverse tipologie di intervento: isterectomia laparoscopica, che permette l’asportazione dell’utero, spesso preferibile nel caso in cui ci siano dei problemi alle ovaie che condizionano o potrebbero condizionare l’intero organo; cistectomia, tipologia di intervento che viene realizzata per la rimozione di cisti ovariche o di cisti alla tuba; ovariectomia, nel caso in cui si voglia rimuovere un ovaio o entrambe le ovaie; salpingectomia, che viene realizzata nel caso in cui vuole essere rimossa una o più tube di Falloppio.

In base alla tipologia di intervento, la durata complessiva dell’operazione potrà avere una durata di più ore, a partire da un minimo di un’ora fino a quattro, che dipendono dall’impegno da parte di un chirurgo nei momenti più gravi, come nel caso in cui si trovino delle aderente che dovranno essere rimosse con cautela e delicatezza onde evitare un peggioramento delle condizioni di salute della paziente.