Perché scegliere uno psicologo per bambini
Perché scegliere uno psicologo per bambini? Spesso quando si nota un comportamento diverso dal solito nei bambini, si tende a chiedersi: servirà o meno la consulenza di uno psicologo infantile Torino, o in altre città in base a dove si abita.
Capire se serve o meno un esperto nel campo della psicologia infantile a volte è molto difficile, un po’ perché si ha paura di scoprire delle realtà scomode, un po’ perché si ha paura di esagerare coinvolgendo uno psicologo.
Una cosa è certa quando ci sono dei comportamenti sospetti, portare il bambino dallo psicologo infantile può essere una soluzione ottimale soprattutto per scoprire quali sono i suoi sentimenti, se ci sono alcune problematiche, se possono sorgere delle difficoltà che potrebbero peggiorare in futuro. Ma scopriamo insieme quando rivolgersi o meno a uno psicologo per l’infanzia.
Quando serve rivolgersi a uno psicologo infantile?
In realtà, capita molto spesso di non riuscire a comprendere quando un bambino abbia bisogno o meno di una consulenza e visita da uno psicologo per l’infanzia. Ci sono però degli atteggiamenti e delle problematiche per le quali potrebbe essere necessario portare un bambino dallo psicologo per l’infanzia.
In alcuni casi, potrebbe aiutare il pediatra a comprendere se rivolgersi o no ad uno psicologo infantile. Infatti, il pediatra a volte riesce a capire se il piccolo è affetto da un disagio fisico oppure psicologico.
Comunemente, l’intervento dello psicologo dell’infanzia viene richiesto quando si manifestano problematiche dal punto di vista comportamentale oppure nello sviluppo cognitivo del bambino.
Quando un bambino cambia all’improvviso carattere o atteggiamento questa è una situazione in cui solo lo psicologo infantile può aiutare a comprendere se ha vissuto un evento traumatico, o comunque una situazione che lo ha portato a cambiare in modo repentino.
Tra i sintomi che non bisogna trascurare per rivolgersi a uno psicologo dell’infanzia ci sono anche: rabbia incontrollata, apatia eccessiva, iperattività, difficoltà a concentrarsi, difficoltà a socializzare con gli altri, quando parla poco o non riesce a manifestare i suoi sentimenti, problemi con l’alimentazione come anemia, bulimia o obesità.
Psicologo infantile: cosa fa?
Cosa fa uno psicologo infantile? Quando si porta il proprio bambino dallo psicologo spesso si ha paura che qualcuno lo venga a sapere e lo possa catalogare come “pazzo”. Ma non c’è nulla di più errato! Lo psicologo aiuta il bambino e gli permette di esprimersi e di superare dei momenti difficili e fasi di crescita complesse, come il passaggio all’adolescenza, o l’inizio della scuola ecc…
Portare un bambino dallo psicologo dunque non dev’essere vissuto né come una sconfitta personale né come una vergogna. Perché una visita dallo psicologo infantile vuol dire semplicemente che si sta facendo ciò che è meglio per capire il proprio bambino.
Quando ci si rivolge a un professionista, questo sa più che bene come parlare con il bambino. Il paziente essendo piccolo ha bisogno di specifiche attenzioni e di una preparazione accademica specifica da parte dello psicologo.
Lo psicologo infantile per prima cosa deve incontrare e parlare con i genitori del bambino e con chi s’occupa di lui, in questo modo riesce a ricostruire esattamente l’ambiente in cui vive. Dopo di ché si confronta direttamente con il bambino, in presenza dei genitori o anche senza, questo naturalmente in base all’età del piccolo.
Durante le terapie lo psicologo mette a suo agio il bambino e gli propone di fare dei giochi, di usare la plastilina o di fare dei disegni. Allo stesso modo, lo psicologo infantile può richiedere d’incontrare anche i genitori insieme o da soli, o altri familiari al fine di analizzare i progressi che ha fatto il piccolo.
Farsi aiutare da uno psicologo infantile non è per nulla traumatico dal bambino, ma è una soluzione efficace per tantissime problematiche che nel tempo potrebbero degenerare.