Ascesso dentale: che fare
Cos’è l’ascesso dentale
Molte persone hanno sperimentato in un’occasione nella loro vita il dolore provocato dal mal di denti e in molti casi questo si è trasformato in un ascesso, davvero doloroso e che richiede l’intervento del medico dentista. Cos’è l’ascesso dentale? Parliamo di un’infezione sostenuta da diversi possibili tipi di batteri che facilmente si localizza ai denti e alle gengive ma che può colpire anche l’osso su cui il dente affonda le radici; questa infezione provoca una raccolta di pus, composto da batteri, detriti cellulari, globuli bianchi e plasma che a a premere nei tessuti provocandone una infiammazione diffusa.
L’ascesso può essere distinto in due tipi:
- Ascesso parodontale se colpisce la gengiva, il legamento oppure l’osso
- Ascesso Periapicale se colpisce la polpa del dente, generalmente conseguenza di una carie.
In genere l’ascesso parodontale è quello di maggiore riscontro ma altrettanto spesso si riscontra l’ascesso gengivale, una formazione meno complicata e severa dell’ascesso dentale che, come dice il termine, si sviluppa direttamente sulla gengiva a causa di processi infettivi che si instaurano a sovrapposizione su una situazione infiammatoria.
Cause dell’ascesso
Nella bocca vivono miliardi di batteri di diverse famiglie e possono andare a formare una pellicola sui denti, una cosa che tutti conosciamo anche bene di nome, la placca. Questa presenza batterica tende ad attaccare il tessuto del dente con la sua produzione acida e andare a diffondersi anche sulle gengive. In assenza di igiene orale o con un’igiene non adeguata, regolare e corretta, l’azione degli acidi prodotti dai batteri può provocare danni allo smalto dei denti a provocare altresì problemi alle gengive, inducendo processi infiammatori. Su questi si può più facilmente instaurare l’ascesso, soprattutto se sulle gengive sono presenti lesioni che rappresentano la porta d’ingresso per i batteri che poi si moltiplicano a dismisura.
Questa proliferazione batterica genera la reazione del sistema immunitario che si esplica attraverso l’attacco dei globuli bianche contro i batteri, creando degli ammassi di batteri e globuli bianche entrambi morti che sono il pus. Questo continua ad infiammare i tessuti, per cui occorre in certi casi, quando l’assorbimento è difficoltoso, drenare l’ascesso facendo fuoriuscire il materiale dalla sacca che si è formata nei tessuti anche incidendo la gengiva al fine di consentire lo svuotamento dell’ascesso. Abuso di alcol, fumo, sistema immunitario depresso per patologie o per terapie cortisoniche o chemioterapiche sono fattori di rischio di formazione dell’ascesso.
Sintomi e cura
L’ascesso è un evento parecchio doloroso, quindi chi ne è colpito riferisce dolore intenso, spesso battente, ma anche ipersensibilità a caldo/freddo, rossore e gonfiore del viso e gengive infiammate, gonfie, rosse. I linfonodi si presentano spesso ingrossati e spesso è presente anche emicrania. In alcuni casi si riscontra anche un rialzo febbrile. Un ascesso non curato può avere conseguenze anche parecchio serie: l’infezione si può diffondere ad altre strutture, ossa, collo, testa e creare una pericolosa sepsi che può diffondersi a tutto il corpo, con la possibilità di mettere in pericolo la vita del paziente.
La cura consiste certamente nel mettere in atto una terapia antibiotica mentre a livello sintomatico e per ridurre l’infiammazione è utile assumere dell’ibuprofene o del paracetamolo ma anche della semplice Aspirina che, però, non a data ai bambini e alle donne con il flusso mestruale in corso. E’ opportuno alimentarsi con cibi morbidi e non troppo caldi né troppo freddi; sciacqui con acqua e sale possono portare sollievo ed agevolare la guarigione. In ogni caso è necessario che l’ascesso sia seguito da un odontoiatra sia nella cura della fase acuta che nel trattamento successivo che il dentista potrà ritenere necessario, ad esempio con la devitalizzazione del dente oppure anche con la sua estrazione.