Quando la tiroide funziona troppo: l’ipertiroidismo
La tiroide è forse uno degli organi più conosciuti a livello popolare del corpo umano ma forse non tutti sanno qual è la sua funzione e cosa accade se non funziona correttamente. Oggi parliamo della situazione in cui la tiroide funziona in maniera eccessiva rispetto a quanto dovrebbe: l’ipertiroidismo.
Cosa è la tiroide
La tiroide è una ghiandola posizionata al di sotto della laringe, con una forma a farfalla. Fa parte del sistema endocrino in quanto produce degli importanti ormoni che regolano alcune funzioni dell’organismo, in particolare il metabolismo ma con riflessi su molte altre funzioni.
Lo iodio è un minerale che ha un compito fondamentale nel funzionamento della tiroide ma questa è sottoposta al controllo superiore dell’ipotalamo e dell’ipofisi, due ghiandole che si trovano nel cervello.
Questo è conosciuto in medicina come “asse ipofiso. Tiroideo” ma al di sopra ancora c’è l’ipotalamo che controlla il tutto.
Ipotalamo e ipofisi
Nel cervello c’è una struttura chiamata ipotalamo che, in diretta connessione con la materia cerebrale, ha il compito di rilevare il livello di alcuni ormoni in circolo nel sangue e rispondere regolando la loro produzione in modo che tutto sia nei corretti livelli per far funzionare il corpo.
Nella linea gerarchica, possiamo considerare l’ipotalamo come il presidente di una società dove in funzione del funzionamento del sistema ordina le dovute variazioni.
Il diretto sottoposto dell’ipotalamo è l’ipofisi, un’altra ghiandola che si trova alla base del cervello ma non facente parte dello stesso, protetta da un riparo osseo che ne previene danni a seguito di eventuali traumi.
Possiamo dire che l’ipofisi è il regista del sistema endocrino: con gli ormoni che secerne tiene il coordinamento di gran parte dell’organismo, tanto che un suo malfunzionamento provoca un vero sconquasso nell’organismo.
Come funziona l’asse ipofiso-tiroideo
L’ipotalamo secerne un ormone, il TSR, che induce a seconda del suo livello, l’ipofisi a produrre il TSH, l’ormone che fa funzionare di più o di meno la tiroide.
Dietro stimolazione dal TSH la tiroide produce i suoi ormoni, T3 e T$, che vengono riversati nel circolo sanguigno e che vanno a dare il segnale al metabolismo se funzionare più velocemente o più lentamente.
Questi ormoni hanno azione anche su altri organi, quali il cuore, i reni, regolando anche la pressione arteriosa.
I livelli di T3 e T4 nel sangue vengono letti dall’ipotalamo attraverso specifici recettori, il quale decide se aumentare o diminuire la produzione di TSR e, di conseguenza, attraverso l’ipofisi, il maggiore o minore funzionamento della tiroide.
L’Ipertiroidismo
Se siamo stati molto tecnici in questa lunga premessa, ci dispiace ma si è resa necessaria per comprendere il tema di cui stiamo parlando.
La tiroide può funzionare troppo, quindi si può riscontrare un ipertiroidismo per due motivi fondamentali:
- Per un suo specifico malfunzionamento
- Per un errato stimolo da parte dell’ipofisi
Nel primo caso alla base del problema ci possono essere diverse malattie della tiroide che la fanno funzionare troppo come il morbo di Basedow, alterazioni metaboliche dello iodio, tumori della tiroide, una trofizzazione eccessiva della stessa come la presenza di noduli proliferativi, ad esempio.
Nel secondo caso, quasi sempre c’è all’origine un problema dell’ipofisi che sesso è rappresentato da un adenoma ipofisario, un tipo di tumore che provoca un funzionamento anomalo di questa ghiandola.
Le soluzioni
Per prima cosa occorre fare delle analisi del sangue per la determinazione dei livelli di TSH, T3, T4, fT3, fT4 attraverso i quali il medico ha già delle importanti indicazioni.
Serve, poi, un’ecografia della tiroide; se questa evidenza la presenza di noduli o altre alterazioni di struttura, sarà utile eseguire un Ago Aspirato, una biopsia della tiroide o ancora una TAC o una Scintigrafia, la scelta della procedura diagnostica spetta al medico.
L’ipertiroidismo, in funzione della diagnosi posta dal medico, richiede una cura che potrà consistere nella somministrazione di farmaci specifici, un intervento chirurgico per la rimozione delle strutture anomale che si sono create oppure la rimozione in parte o totale della tiroide, instaurando una terapia ormonale sostitutiva.
Questo è valido se il problema viene dalla tiroide stessa ma se origina dall’ipofisi si dovrà ragionare sulla cura dell’adenoma che quasi certamente rappresenta il problema fondamentale.