Prevenire è meglio che curare: come le badanti aiutano gli anziani a restare in salute

Anziano

In una società che invecchia rapidamente, il tema della prevenzione nella terza età è diventato centrale. Prendersi cura della salute degli anziani non significa soltanto intervenire quando si manifesta una malattia, ma agire ogni giorno con piccoli gesti per evitarla. In questo percorso quotidiano, il ruolo delle badanti è più strategico di quanto si possa immaginare. Proprio realtà come AES Domicilio Varese, attive da anni nella selezione e formazione di personale qualificato per l’assistenza domiciliare, raccontano ogni giorno quanto il supporto di una figura preparata possa fare la differenza nel mantenere il benessere degli anziani.

Non si tratta solo di compagnia o aiuto pratico, ma di un lavoro prezioso di osservazione, supporto e prevenzione che spesso passa inosservato ma incide profondamente sulla qualità della vita.

La prevenzione comincia a casa

Secondo i dati del Ministero della Salute, più del 70% degli anziani in Italia soffre di almeno una malattia cronica. Eppure, una buona parte di queste condizioni può essere gestita o ritardata attraverso uno stile di vita sano e controlli regolari. È qui che entra in gioco la figura della badante, che accompagna l’anziano giorno dopo giorno, aiutandolo a seguire correttamente le terapie, alimentarsi in modo equilibrato, mantenersi attivo e monitorare eventuali segnali d’allarme.

Alimentazione e idratazione: i pilastri del benessere

Una delle aree dove la badante può incidere maggiormente è quella dell’alimentazione. Gli anziani tendono spesso a mangiare meno, o peggio, a causa di problemi di gusto, masticazione o appetito. Una badante attenta è in grado di preparare pasti bilanciati, tenendo conto delle necessità nutrizionali e delle eventuali patologie (come diabete, ipertensione o colesterolo alto).

Anche l’idratazione è fondamentale: molte persone anziane bevono troppo poco, esponendosi al rischio di disidratazione, svenimenti o infezioni urinarie. Una badante presente aiuta a ricordare e regolare l’assunzione di liquidi durante la giornata, un gesto semplice che però può prevenire gravi complicazioni.

Movimento e prevenzione delle cadute

L’attività fisica leggera, adeguata all’età e alle condizioni dell’anziano, è un altro caposaldo della prevenzione. Camminare, fare piccoli esercizi di ginnastica dolce o semplici movimenti articolari mantiene la muscolatura tonica, migliora la circolazione e preserva l’autonomia.

Le badanti, con la loro costante presenza, incoraggiano l’anziano a muoversi in sicurezza e vigilano sull’ambiente domestico, riducendo i rischi di inciampi o cadute. Una prevenzione “silenziosa”, ma fondamentale: basta una caduta per compromettere in modo irreversibile la salute e l’autosufficienza di una persona fragile.

Terapie seguite e visite mediche programmate

Un altro compito essenziale della badante è la gestione delle terapie farmacologiche. Gli anziani, soprattutto se affetti da patologie croniche, devono spesso assumere più farmaci in orari precisi.

Inoltre, la badante può tenere traccia di eventuali cambiamenti nello stato di salute, segnalare alla famiglia o al medico e accompagnare l’anziano a visite o esami, facilitando il dialogo con i professionisti sanitari.

Benessere psicologico: la salute che passa dalle emozioni

La prevenzione non è solo fisica. Anche il benessere mentale conta, e molto. Solitudine, ansia e depressione sono disturbi purtroppo frequenti nella terza età, e possono avere ricadute anche sulla salute fisica. Avere accanto una persona empatica e attenta aiuta a ridurre l’isolamento e promuove il dialogo, l’attività mentale e la serenità quotidiana.

In un mondo che corre veloce, dove il sistema sanitario è sotto pressione, il lavoro di cura fatto in casa – con professionalità e umanità – è una delle forme più concrete di medicina preventiva.